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Avatar di Heinrich von  Kleist

Putin non vuole arrivare fino a Lisbona .

Prima di tutto vorrei dire a Barbero , che non si tratta mica di cavarsela

Con un “ ma non esagerare , su ! “ . Dovremmo concentrarci sull atto

Gravemente immorale di aggredire un altro stato indipedente per motivi dettati

Dalla paranoia . Tempo fa lessi sul sito Formiche.it , l opinione del genrale Carlo Jean ,

che Putin non si degna di criticare la UE , che il suo vero obiettivo polemico

sono gli Stati Uniti ( quelli di Biden , non quelli del suo sodale , l onorevole Trombetta

spero che qualcuno ricordi lo sketsch di Toto in treno con l onorevole Trombetta ),

nel senso che lui da’ per scontato che voglia arrivare fino a Lisbona .

Non so , io non mi avventuro a parlare se non dei temi che conosco bene

E non sono un esperto di guerra .

“Dire che Putin non vuole arrivare a Lisbona è dunque vero, ma pretestuoso: il fatto che il dittatore russo non voglia spingersi così in là non significa, infatti, che non farà altre guerre. Considerata la sequela di “operazioni militari speciali” condotta dal suo paese sotto la sua presidenza, pare difficile, anzi, che scelga all’improvviso una via pacifica. Da quando è al potere, Putin ha sempre fatto guerre, di continuo.

Certo, in molti casi erano guerre che non riguardavano noi, che non riguardavano l’Europa. E allora l’argomentazione di chi dice che Putin non arriverà a Lisbona svela, temo, qualcosa di non detto, ma non troppo bello: che l’importante è che non tocchi a noi, e che degli altri paesi possiamo lavarcene le mani .”

Sottoscrivo !

Attenzione , potrebbe succedere come dicevano queste parole famose “ «Prima venivano a cercare gli zingari, ed ero felice, perché rubavano. Poi sono venuti a prendere gli ebrei e io sono rimasto in silenzio perché non mi piacevano. Poi sono venuti a cercare gli omosessuali e mi sono sentito sollevato perché mi davano fastidio. Poi sono venuti a cercare i comunisti e io non ho detto niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a cercarmi e non c'era più nessuno a protestare”.

Lei afferma “Putin non può certo imbarcarsi, ora, nell’immediato, in una guerra all’UE. Sta facendo una fatica tremenda a prendersi un pezzettino dell’Ucraina, credete davvero che possa rappresentare una minaccia per Francia, Regno Unito, Germania o Italia? Non è un discorso serio.”

Ma che cosa , effettivamente , glielo impedirebbe ?

Adesso la protezione della NATO , per il disimpegno di Trump ,

e’ venuto meno .

Si , Putin , cosi’ come Trump , dobbiamo abituarci a considerarli

Uguali , sostiene l estrema destra . Le Pen e’ indagata anche

Per non aver dichiarato , come le impone la legge ,

un finanziamento ricevuto da una banca russa .

Questo prova il legame tra l estrema destra e la Russia.

Anche AfD , in Germania , e’ filo russa , vorrebbe

Che si cancellassero le sanzioni e si riprenda a comprare il gas russo.

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Avatar di Manuela

Buongiorno professore, prima di tutto la ringrazio per il suo impegno e il suo prezioso aiuto in questi anni universitari. Le scrivo in merito a quanto da lei affermato e sostenuto in queste righe rispetto all’Europa e al suo discorso sul riarmo come deterrente… la trovo un argomentazione interessante e convincente ma allo stesso tempo mi chiedo se questo è sostenibile nell’idea democratica e cosmopolita dell’Europa. Durante i miei studi ho constatato quanto spesso l’ideologia si scontra con il realismo ( essendo una persona “grande” anch’io scelgo spesso il realismo all’ideologia), il realismo di oggi sostiene il riarmo e la difesa di quanto fatto fin qua, ma l’ideologia trovo che sia quella che guarda avanti che progetta il nuovo, che ci proietta in avanti, dov’è l’ideologia in questo? Se ci fermiamo al nudo e crudo realismo allora ci fermiamo e basta, come dice lei abbiamo faticato ad arrivare fin qua a stipulare dei trattati internazionali che difendessero gli ideali democratici su cui costruire l’Europa di domani se ci riarmiamo, prima di tutto decretiamo la sconfitta di questa politica, perché il deterrente della forza è imprescindibile, quindi l’idea cosmopolita è impensabile, e se è impossibile allora anche l’idea di Europa unita è impensabile, non è però solo una questione ideologica ma politica, se ci arrendiamo al riarmo allora il discorso di unità finisce con esso rimane solo un discorso ipocrita in cui difendiamo la democrazia con la forza per poi andare avanti democraticamente in che senso??? Sono d’accordo con lei, siamo a un punto di svolta, ma il riarmo a mio parere non è la strada, adesso non voglio essere però una che tira il sasso e nasconde la mano, il vecchio continente si è contraddistinto spesso per la sua innovazione tecnologica per la sua economia ( questo sicuramente fa pensare a Marx) adesso queste 2 aspetti sembrano ininfluenti dovremmo invece cercare nuovamente di metterci al passo degli altri in questo senso puntando sulla cultura come abbiamo sempre fatto e su cui si è fondata l’Europa unita, non so se mi sono spiegata perché non ho la padronanza di linguaggio e le conoscenze che lei ha ma spero le sia chiaro il mio punto di vista.

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