La banalità del male del Demogorgone e dell'uomo (ovvero Stranger Things contro Hannah Arendt), i sogni di Inception, il referendum sulla giustizia e Francesco Pannofino che legge Harry Potter
Ultimamente vi ho abituato a newsletter interminabili, in cui mi lanciavo in lunghi discorsi sull'attualità o la filosofia, sulla guerra in Ucraina o su un libro appena letto. Questa settimana invece sarò un po' più sintetico, sia perché mi sono ridotto a scrivere questi testi a tarda sera, sia perché effettivamente durante la settimana sono stato preso da tutte le incombenze della fine dell'anno scolastico e non ho potuto dedicarmi come avrei voluto alle solite letture e visioni. Qualcosa di interessante da dire, comunque, c’è lo stesso e lo troverete più avanti.
L'aspetto positivo di tutto questo discorso, comunque, è che la scuola sta davvero finendo e che, anche se sarò come al solito preso dagli esami di Stato, avrò anche un po' più di margine per dedicarmi ai video, a fare cose, a scrivere e ad altro ancora. Rimanete in contatto, dunque, perché presto arriveranno alcune interessanti novità.
Quello che ho letto
Come al solito ecco i tre libri a cui mi sono dedicato maggiormente questa settimana. L'unica “novità” rispetto alle settimane scorse è il libro di Harry Potter, a cui però mi dedico regolarmente durante l'estate.
Evoluti e abbandonati di Telmo Pievani: di questo volume ho già parlato perché mi ci sto dedicando da un po' di tempo. Pievani è un giovane filosofo che mi piace molto, esperto nel campo della filosofia della scienza, studioso del darwinismo e di tutti i suoi effetti; mi piace perché porta spesso una ventata di razionalità ma anche di ironia in ogni dibattito a cui prende parte. Anche questo libro – che si concentra su un tema molto specifico come il dibattito all'interno della comunità di studiosi darwiniani –, finisce, nonostante la settorialità del tema, per essere abbastanza interessante e perfino a tratti gustoso. La domanda è: cosa possiamo imparare da Darwin e su cosa, invece, dovremmo essere più cauti? Se siete interessati, lo si trova qui.
Harry Potter e l’Ordine della Fenice di J.K. Rowling: come vi dicevo, per me l'estate è da qualche anno anche il tempo di dedicarsi alla lettura, o meglio l'ascolto, di Harry Potter. Come ho già raccontato in alcuni video negli anni scorsi, in famiglia durante i lunghi viaggi in macchina verso le località di vacanza ci siamo abituati ad ascoltare degli audiolibri. Negli ultimi anni in particolare abbiamo scoperto la saga di Harry Potter letta da Francesco Pannofino, grande doppiatore italiano e celebre per il ruolo di René Ferretti in Boris. Pannofino legge benissimo, dando la giusta intensità ai vari personaggi, nonostante l'impresa sia a suo modo titanica vista la lunghezza dei romanzi della Rowling. Noi siamo arrivati a L'Ordine della Fenice e proprio questo weekend siamo andati avanti con l'ascolto durante una gita al mare all'insegna dell'ecologia, come sa chi mi segue sui social network. Il libro, anche col link per Audible, lo si trova qui.
La fonte meravigliosa di Ayn Rand: di questo romanzo ho già parlato svariate volte, sia perché il libro lo si legge molto agevolmente e cattura facilmente l’attenzione, sia perché è abbastanza lungo e quindi ci sono immerso da molte settimane. Credo ormai di aver capito il modo in cui l'autrice, Ayn Rand, sta gestendo i vari personaggi e dove vuole andare a parare, visto che sono arrivato a metà e i tasselli sono giunti più o meno tutti al loro posto. In generale mi pare che come romanzo filosofico sia sicuramente intrigante, soprattutto perché la Rand sa narrare le sue storie, ma allo stesso tempo anche un po' troppo estremo nel modo di porre le questioni. Detta in altri termini: mi sembra che l'autrice sacrifichi la verosimiglianza in favore dello spunto filosofico, e questo mi dà una strana sensazione. In ogni caso, come al solito, solo alla fine sarò in grado di tirare veramente le somme di una lettura che comunque è interessante. Lo si compra qui.
Quello che ho visto
Se come me avete dei figli adolescenti, di sicuro sapete che è uscita la nuova stagione di Stranger Things, di cui parlavo anche la settimana scorsa. Ma in programma non c’è solo questo.
Stranger Things, episodi 4.03-4.04-4.05-4.06: i nuovi episodi di Stranger Things non sono moltissimi ma sono abbastanza lunghi, visto che ciascuno dura praticamente quanto una pellicola cinematografica. Questa settimana in famiglia ci siamo dedicati anche abbastanza intensamente alla visione, sorbendoci quattro episodi, ma ci manca ancora il gran finale. In generale a me sembra una stagione un po' sottotono rispetto alle precedenti, anche se tutto sommato dopo alcune puntate molto interlocutorie forse finalmente siamo entrati nel pieno dell'azione. In ogni caso dei temi di questa serie parlo anche più avanti, nella parte relativa alle riflessioni della settimana, quindi andatevela a vedere se siete curiosi.
Hannah Arendt (2012), di Margarethe von Trotta, con Barbara Sukowa, Axel Milberg, Janet McTeer: come premessa devo dire che questo film dedicato ad Hannah Arendt è facilmente reperibile su Amazon Prime Video, ma anche che purtroppo non è disponibile in italiano. Se volete vederlo, dunque, dovete sorbirvelo nell’originale inglese (con di tanto in tanto anche qualche inserto in tedesco), aiutandovi però anche tramite i sottotitoli in italiano che sono invece disponibili. Detta così potrebbe sembrare che il gioco non valga la candela, invece secondo me questo film è molto benfatto, meglio di quanto mi aspettassi. Leggendo alcune recensioni nel corso degli anni avevo infatti bollato il biopic della von Trotta come un esperimento non del tutto riuscito; invece, sarà forse per deformazione professionale, ho trovato che poi la pellicola sulla vita della Arendt è abbastanza appassionante. Anzi, devo dire che la regista è riuscita a portare in scena cose che onestamente non conoscevo (o conoscevo molto poco) della vita della grande filosofa tedesca, come ad esempio il rapporto col collega Hans Jonas, l'affetto per il secondo marito, le polemiche fortissime di cui fu investita alla pubblicazione de La banalità del male. Inoltre devo esprimere una nota di merito assoluto a Barbara Sukowa, l'attrice che interpreta la filosofa, molto brava nel tratteggiare l'umanità ma allo stesso tempo la decisione della pensatrice. Anche di questo film dico qualcosa più avanti, quindi, se vi interessa, continuate a leggere.
Inception (2010), di Christopher Nolan, con Leonardo DiCaprio, Joseph Gordon-Levitt, Ellen Page: a Inception ho dedicato un intero video che trovate poco più avanti, un video in cui cerco di analizzarne soprattutto gli aspetti filosofici, che sono parecchi ed interessanti. Non era certo la prima volta che lo vedevo, e però ogni volta riesce a catturarmi e a farmi pensare. È sicuramente, in questo senso, già un classico, nonostante abbia appena una decina d'anni sulle spalle, anche per il modo in cui riesce a scavare all'interno di temi che sono sì fantascientifici, ma che in realtà ci toccano in qualche misura tutti. Inoltre, a distanza di tanti anni risaltano anche l'abilità registica di Nolan, che riesce a rendere comprensibile anche una trama estremamente complicata, e la buona interpretazione di tutti gli attori coinvolti, che forniscono una prova veramente maiuscola.
Quello che ho pensato
Sarà per i film e le serie TV che ho visto, ma questa settimana il tema centrale della newsletter mi pare debba essere quello del male. Da sempre infatti questo argomento è al centro delle nostre attenzioni, sia come persone comuni, sia come persone interessate alla filosofia. E ad angosciarci, bisogna dirlo, non è di solito tanto la presenza del male, che ci pare un dato di fatto oggettivo e forse ineliminabile della nostra vita, quanto piuttosto l’esatta natura di questo male.
Come vi dicevo, a riportarmi su questo tema antico eppure sempre attuale è stata questa settimana la TV. Da un lato, ho visto varie puntate di Stranger Things, la serie che cattura le attenzioni dei più giovani già da qualche anno e di cui sono da poco usciti i nuovi episodi. Dall'altro, ho visto il film biografico su Hannah Arendt, una filosofa che proprio al tema del male dedicò uno dei suoi scritti più importanti, appunto La banalità del male, incentrato, come è noto, sulla figura del gerarca nazista Adolf Eichmann, ritrovato in Argentina e processato a Gerusalemme nel 1961.
C'è però anche un terzo elemento che mi spinge a riflettere ormai da qualche tempo sul male ed è ovviamente e inevitabilmente la guerra in Ucraina. Lì vediamo il male in atto, il male che colpisce tramite la morte dei soldati e dei civili, la distruzione delle case e la rovina di un intero paese. C'è chi ritiene questo male inevitabile e quindi che con esso si debba per forza scendere a compromessi; c'è chi lo ritiene una mostruosità e quindi dipinge come un mostro chi lo mette in scena; e c’è infine, e forse più saggiamente, chi lo considera solo come un imbruttimento dell’uomo, un cedere interno dell’uomo stesso.
Ritorniamo però un attimo alla TV. Il modo di affrontare la questione del male nelle due serie da cui siamo partiti mi pare infatti radicalmente opposto, e meritevole di una veloce riflessione. Da un lato Stranger Things ci presenta il male alla maniera classica dei film horror, come cioè una forza oscura, proveniente perlopiù da un'altra dimensione, che fa irruzione nel nostro mondo. Il male è cioè qualcosa di esterno, che a volte si avvale certo della collaborazione anche di qualcuno che appartiene a questo mondo (che, per interessi personali o per stupidità, favorisce l'emergere del vero male); ma il vero male, quello più terribile, viene sempre da fuori. L'uomo è casomai uno stupido e uno sciocco a farsi usare questo vero male, ma mai un essere veramente demoniaco.
Invece il film Hannah Arendt, che affronta tematiche molto più realistiche e concrete (oltre che storiche), presenta il male come qualcosa di strettamente umano e non certo demoniaco. Eichmann, come tutti i gerarchi nazisti, rappresenta in un certo senso il male allo stato puro, perché gli si può attribuire una delle cose peggiori che l’umanità abbia mai commesso nella propria storia, ma allo stesso tempo, a vederlo durante il processo, appare alla filosofa tedesca come un uomo perfettamente normale, addirittura banale. Nel film pare quasi anzi di scorgere un parallelismo tra la banalità di Adolf Eichmann e la banalità anche di Martin Heidegger, primo grande amore filosofico (e non solo filosofico) della Arendt.
Eichmann non si rende neppure conto del male di cui è stato portatore, o della gravità di quello che ha fatto; ma lo stesso si può infatti dire anche di Heidegger, ancora convinto, a distanza di anni dalle notizie sull'Olocausto, di aver semplicemente preso un granchio nel suo appoggio al regime nazista.
I malvagi di Hannah Arendt, a dirla tutta, sono un po' come gli uomini di Stranger Things, ma senza che dietro di loro ci sia il demonio a manovrarli. Il che vuol dire che i “cattivi” della Arendt si manovrano da soli, lasciandosi trascinare in basso dalla loro stessa incapacità di pensare, di giudicare, di vedere gli errori.
Insomma, mi sembra che il messaggio di Stranger Things, pur partendo da premesse simili, tenda essere in fondo più rassicurante perché il vero nemico rimane esterno, proveniente addirittura dal “Sottosopra”: una volta sconfitto si può ricominciare a sperare negli uomini. Il messaggio della Arendt invece è molto più drastico: il nemico è interno, e non è interno solo rispetto ad alcuni personaggi ma è interno a ciascuno di noi. Siamo tutti dei potenziali Adolf Eichmann, se accettiamo la lettura della Arendt secondo cui Eichmann è semplicemente un uomo che ha smesso di pensare. Appena anche noi smettessimo per un qualche motivo di pensare forse ci trasformeremmo in uomini che mandano a morte i loro simili, che li deportano, che li fucilano, solo per cieca obbedienza alla legge. Se nel caso di Stranger Things bastava uccidere il demogorgone per tornare alla normalità, nel caso di Hannah Arendt a costituire il male è proprio la normalità stessa.
Come possiamo applicare tutte queste riflessioni alla questione Ucraina? Scartando l'ipotesi di una presenza demoniaca che guidi le truppe di invasione russe e scartando quindi anche, allo stesso modo, l'ipotesi che Putin sia un demone, non rimane altro che l'ipotesi di inquadrare questa guerra come un atto brutale, ingiusto e sbagliato, ma commesso comunque da un essere pienamente umano. Non c'è motivo, detta in altri termini, di ritenere Putin disumano, nella misura in cui l'uomo è davvero sempre stato capace di tutto, di fare guerre giuste e di fare guerre ingiuste, di salvare le persone come di ucciderle, di elevarsi come di abbassarsi. Non servono mostri per fare le guerre, bastano e avanzano gli esseri umani.
La guerra, però, è anche qualcosa di più di questo: è di fatto un abbassamento, perché è un rinunciare a ottenere quel che si vuole con i mezzi leciti ed abbracciare dunque un mezzo illecito e violento per raggiungere i medesimi scopi. Proprio per questo, però la guerra in un certo senso è anche un accontentarsi delle proprie imperfezioni, un confessare le proprie mancanze, un mostrare e dimostrare che di fatto il male è sempre figlio dei nostri errori.
E sembra di dover dare di nuovo ragione a Socrate, secondo il quale, come ricorderete, il male non si fa mai volontariamente, perché anche chi inizia la guerra crede, stupidamente, di realizzare un bene per sé o per il proprio entourage. Ancora una volta siamo di fronte a uomini che non pensano (abbastanza), o pensano male. Perfettamente umani perché fallibili, e perfettamente umani anche perché pericolosi.
Quello che ho registrato e pubblicato
Spazio, come al solito, anche per i video che ho registrato e pubblicato questa settimana.
I referendum sulla giustizia del 2022: si avvicina la data del 12 giugno in cui gli italiani potranno esprimersi su cinque referendum. Ma di cosa parlano questi referendum?
Storia delle città: la città industriale: il nostro percorso sulla storia delle città si appropinqua alla fine, con l'ultima grande incarnazione dell'agglomerato urbano, cioè la città industriale.
Inception e la filosofia: probabilmente avete già visto Inception, film di cui vi ho parlato anche qualche riga sopra, ma forse non avete mai pensato a tutti i contenuti filosofici che sono presenti in quel film.
Temi di attualità del 2022 - Parte 2: cos'è successo di interessante in questo ultimo anno scolastico? Se vi siete persi i grandi temi di attualità vi segnalo alcuni articoli da recuperare.
La città di Dio di Agostino (per il podcast “Dentro alla filosofia”)
I capisaldi dell’Illuminismo (per il podcast “Dentro alla storia”)
Gli illuministi francesi (per il podcast “Dentro alla storia”)
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L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud: visto che questa settimana con Inception abbiamo parlato abbastanza diffusamente di sogni, bisogna assolutamente che recuperiate questo testo fondamentale della storia del pensiero del '900. L'interpretazione dei sogni è infatti il libro con cui Freud ha di fatto fondato la psicanalisi, mostrando al mondo che sepolti dentro ad ogni uomo ci sono pulsioni, desideri, spinte che non conosciamo e che spesso non vogliamo neppure conoscere. Lo si compra qui.
Tecniche di gestione del tempo per creatori e creativi: molto spesso mi chiedete come io faccia a fare tutte le cose che faccio. In effetti credo che uno dei miei (pochi) pregi sia soprattutto l’organizzazione, anche se a dirla tutta sto scrivendo queste parole alle 00:27 del mattino e forse non è il momento migliore per vantarmi. Se però volete imparare a gestire meglio il vostro tempo quando lavorate con la creatività, questo è forse il corso che fa al caso vostro. Troverete ben 27 lezioni per appena 9,90 euro di spesa. Lo si compra qui.
Cosa c’è in arrivo
Ed eccoci al solito capitolo finale dedicato ai video in arrivo nella prossima settimana, ammesso che riesca tener fede agli impegni:
in primo luogo vorrei riuscire a fare un video intitolato “Tutto il Risorgimento in un'ora”, in cui fare il punto sull'unità d'Italia;
mi piacerebbe poi completare la serie dedicata la storia delle città con la tanto annunciata città del futuro;
infine vorrei riprendere in mano sia i video su Giovanni Gentile, sia quelli su Benedetto Croce, che ho sospeso da un po' di tempo ma che meritano di essere portati a termine;
per quanto riguarda i podcast, infine, spazio ancora ad Agostino, di cui devo completare La città di Dio, e all'Illuminismo in Francia, soprattutto con Voltaire.
E questo è tutto. Ci vediamo, sempre qui, tra una settimana. Non mancate.